Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

sigillata. Era insomma una specie di votazione Vennero fuori indicazioni tutte serie, di libri nobilissimi, molti dei quali dimenticati per sempre. Un bell'ingegno ebbe l'idea di scrivere « Via col vento ». Forse non è stato Donar1d Ogden Stewart, ma avrebbe potuto esse:re lui. Di quel conV1egno, ,egli era stato presidente, ad un certo punto. Con sua grande, non taciuta sorpresa. Perché il convegno si svolgeva negli, anni del New Deal, della grande - e persistente - crisi economica. Della sempre c11escente tensione politica internazionale: ila Germania di Hitler, l'Etiopia di Mussolini, la Spagna. Quel con­ vegno aveva un ·suo sicuro orientamento- politico. Era per Roosevelt, per il New Deal, e contro il fascismo, contro il nazismo, contro la Spagna di Franco. Cosa ci faoeva ma:i lui, Donald Ogden Stewart - di professione sceneggiatore hollywoodiano - al convegno degli scrit­ tori antifascisti americani? Quel convegno era anche contro Hollywood, luogo di facili ricchez2:e, di grassa volgarità, che ammazza i talenti, che avvilisce gli ingegni, che mortifica Scott Fitzgerald. Non bisogna mai andare ad Hollywood. Dunque, :si chiedevano i partecipanti, oosa ci fa tra di noi questo sceneggiatore hollywoodiano? Se lo chie­ deva anche lui. E rispondeva. La risposta ,è in quindici pagine (trascrizione di un discorso in pubblico): fra le più lucide che un 'intellettuale americano abbia mai scritto. E fra 1e più spiritose, anche. Ciò che non guasta, si sarebbe tentati di dire. Ma sarebbe davvero troppo poco e troppo facile. Non guasta perché Donald Ogden Stewarrt scende nel profondo: spiega 1e ragioni del suo essere spiritoso, analizza le dinamiche dell'humour. Considerate una partita di football (�< america:n foot­ ba i ll »), egli dice. Le due squadre stanno faccia a faccia, pronte a parti:re per contendersi con ferocia il pallone: si tratta di aggiudicarsi l'ultimo punto. Nessuno pensa a fare dell'humour. Ma considerat• e il caso che una delle 206