Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

table bonheur est dans les campagnes », vivre avec Lequeu, Fourier, BriUat-Savarin - L'architetto analogo -, in « Atti del congresso sul Neoclassicismo di Bordeaux», aprile 1974, di pros­ sima pubblicazione in « Bulletin Mon=ental», Parigi, e Jean Jacques Leq.ueu (1757-?): L'illusion comique d'un modèle, in « i.es Monuments Historiques de 1a France», Numero speciale Palladio, Parigi, maggio 1975. 2 « iL'Assis de Bibliothèque » si riferisce al ritratto-fronte­ spizio dell'unico volume (doppio) dell'Architecture Civile di J.J. LE0UEU dove egli è rappresentato: « faisant réfléxion: sa tete ntie est appuyée sur sa main droite fermée et la gauche sur quelques détails d'un nouveau plan de Paris, et encore dessus un appui évidé pour bibliothèque, le tout dessiné par lui-meme», per cui si veda Explication très forcée, in J.J. LE0UEU, op. dt. in PH. DuB0Y, op. cit. E' importante notare che questo autoritratto fu pubblicato per la prima volta da HELEN R.0SENAU in Architec­ ture and the French Revolution: Jean ]acque Lequeu, in « Ar­ chitectural Review », agosto 1949, pp. 111-116. « L'assis de biblio­ thèque» più famoso è GE0RGES BATAILLE così qualificato polemi­ camente da ANDRÉ BRETON nel Secondo Manifesto del Surrealismo (1925). Bataille fu bibliotecario alla Bibliothèque Nationale di Parigi dal 1922 al · 1942. Nel ,suo progetto di Mausolées... Lequeu del • res t o illustra in modo esplicito il discorso di Bataille contro l'architettura (si veda PH. DUBOY, op. cit. e DENIS HOLLIER; La prise de la Concorde, essais sur Georges Bataille, Gallimard, Pa­ rigi 1974 e La place de la Concorde, in « Gramma » n. 1, autunno 1974, pp. H9>161). Sul ,tema specifico dell' « Assis de Bibliothèque», il migliore contributo è quello di Jean .J Louis Houdebine, L'en­ nemi du dedans (Bataille et le surréalisme: éléments, prises de parti), in Bataìlle, ed. 10/1� ,Parigi 1973, pp. 153-191. Miche! Foucault nella sua prefazione alla Tentation de Saint Antoine de G. ,FLAUBERT, ed. de 1Poche, ,Parigi ,1967, p. .10, constata che a partire dall',800 « rl'imaginaire se loge entre le livre et la lampe (...) On ne porte plus le fantastique dans son coeur (...) on le puise à l'exactitude du savoir (...) •Pour rever, il faut lire (...) C'est un phénomène de Bibliothèque ». Non esiste inventario della biblio­ teca di J.J. Lequeu; del resto egli stesso consigliò più volte di consultare i libri teorici dell'architettura nelle biblioteche pub­ bliche. Notiamo che a partire dalla fine del '700 gli architetti costituiscono delle biblioteche; quelle di Boullée e di Soufflot non rivelano niente se non una banale ,raccolta fatta da archi­ tetti-professionisti. Invece quella del purtroppo sconosciuto e sottovalutato Charles�Louis Clérisseau, amico di Condillac e di G.B. Piranesi, rivela l'apparizione dell'architetto intellettuale: si veda il Catalogue des livres, tableaux, dessins d'architecture et autres du Cabinet de feu Ch. Louis Clérisseau (11 dic. 1820) - 439 volumi! -. Dobbiamo pensare che i disegni e i _ manoscritti 119

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