Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976
Duboy bis Lequeu Riscrittura di un gioco lugubre totalmente pianificato Prima di morire (1824) Lequeu affida alla Biblio thèque Royal di Rouen, dove nacque nel 1757 i propri progetti di architettura, esercizi di topografia, ritratti, schizzi attraversati da discorsi « spinti », caricature, ma noscritti, progetti e disegni di macchine, brutte copie di lettere, fascicoli didattici per la geometrizzazione della figura umana. Ma la consistenza del materiale regalato, non gli provvede neppure una riga di menzione da parte dell'archivista Bauchal, « adjoint associé » dell'Accadémie Royal di Rouen, nel suo Dictionnaire (1887). Né il lavoro di Emil Kaufmann (Three Revolutionary Architects: Ledoux, Brullée, Lequeu, 1952), oggi molto citato (tradotto in italiano nel 1975), né lo studio di Helen Rosenau (Postscript on Lequeu, 1950) lo rimettono in gioco, come avviene dopo la mostra de « Architetti visionari alla fine del settecento » organizzata presso la Bibliothèque Nationale nel 1965. Nello stesso anno appa iono due saggi sintomatici, quelli di Gunter. Metken, « Jean Jacques Lequeu ou l'architecture revée » e di Jacques Guillerme, « Lequeu et l'invention du mauvais gout ». Prigioniero, in parte volontario, della Biblioteca, Lequeu, quindi, ricompare, come ritratto variamente ite rato _ e cognome, incarcerato nella sua attività impossibile. 105
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