Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976
. Il continuum della comunicazione quotidiana, dei rap porti gestuali e verbali che assiepano le ore del giorno, dei pensieri che turbinano senza appaI1ente rigore e de-. stinazione, viene spezzato, attraverso l'incipit, dal rap porto col testo. Nel racconto di Machiavelli all'amico Vettori, tra quel «m'ingaglioffo per tutto dì giuocando a cricca» e il serale dialogo ermeneutico con gli ' autori ' («sdimentioo ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi trasferisco in loro») la rottura è indicata dal rituale di cui l'incipit è figura ed allusivo invito: «e in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente entro nelle antique corti delli antiqui huomini; dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch'io nacqui per lui» 2 • , D eporre le vesti quoti diane ,e rivestirsi di abiti rituali è il gesto di ogni liturgia dell'ingredior. Figurare il rapporto col testo secondo le fo11me cerimoniali della visita solenne nelle ·«antique corti» significa istituire un territorio sacro, contrapporre all'equivalenza dello scambio ne1l'eoonomia dei rapporti quotidiani la differenza dello scambio nell'economi:a del testo, nell'economia della cultura. Ma il fatto che il testo scompaia dalla sua fisicità determinata e dal suo rap porto con quell'autore o quell'altro per riferirsi ad un sistema di autori e di testi, cioè alla «tradizione», dice il riapparire dell'equivalenza nella differenza: la rottura del quotidiano istituisce un'altra norma, riporta in una i1stituzione, dichiara l'illusorietà del salto. Anche il pro cedere mascherati richiesto dal rituale della lettura è un'ulteriore e paradossale finzione: fingendo una sepa razione illusoria tra equivalenza e differenza, tra eco nomia politica dei rapporti sociali ed economia politica del testo, pretende di negare il procedere masch�rati del giorno, contrapponendo alla dimessa quotidianità la so lennità della lettura: dalle '«hosterie» alle ·«antique 10
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