Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976
Popolare » che ebbero l'indubbio merito di dare una mano ad evitare lo scatto della legge truffa nel '53. Ma lo stesso Jemolo - cui pure gli spiriti moralistici non hanno mai fatto difetto - l'adottò come formula di emergenza. Sapendo benissimo che n,ella procedura po litica quotidiana nessuno si può permettere il lusso di saltare i condizionamenti politici per fare esclusivamente ciò che gli pare bello e lo fa sentire bello. Le cose sono andate di male in peggio quando « Ca daveri eccellenti » il film di Rosi da Sciascia, ha eccitato altre polemiche. Naturalmente c'è stata una gara per impadronirsi della frase finale e farne un emblema da portare sul petto: « la verità è sempre rivoluzionaria» («Tempo», settimanale, 21 febbraio 1976), « la Repub blica», 24 febbraio 1976). Mai come in questo caso, si è visto come una frase dotata di bel suono significhi pochissimo, se sconnessa dalla sua giacitura. Cosa vuol dimostrare chi porta quella frase all'occhiello? Che ha sempre ragione Rosi? che ha sempre ragione Sciascia? che ha sempre ragione Jannuzzi? che davvero in questo paese i pericoli di « golpe » sono riconducibili alla re sponsabilità congiunta, paritetica, del governo e del['opposizione? Ultimo esempio, ultimo segmento dello spettro: la polemica Asor Rosa-Ferretti su « Officina » e sullo « scrittore separato » (« L'Unità dei 28 febbraio e 7 marzo 1976). Ci sono più ragioni a sostegno di Asor-Rosa, pare evidente. Ma a quante ragioni Asor-Rosa ha rinun ciato, quanti fianchi scoperti ha lasciato all'interlocutore con quella frase - perfetta, tornita, neoclassica - che chiude il suo intervento: «Alla fin fine, ad uno scrittore si deve chiedere pur sempre di far bene lo scrittore ». Lasciamo che queste cose le dicano i difensori dell'elze viro, se ancora ce ne sono. Ricomposizione di una parola. Di · un universo. La 77
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy