Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

tra «da una parte» e «d'altra parte» il dubbio dell'os­ sessione, tra abiezione e regalità la costruzione del para­ noico, non è una semplificazione perché ciascuno di questi linguaggi, se l'inconscio è strutturato come un linguaggio, ci dà il grafico di qualcosa di cui non è scontato poter segnare l'origine perché la questione della· fine _ precede il suo stesso affermarsi. «Fermento e disso­ luzione» dice Marx, appartengono già all'arcano del­ l'accumulazione originaria. L'Ur della rimozione origina­ ria (Urverdrangung), come il capitale ·11 capitalista, sem­ bra pI'ecedere , l'Urheber, colui che dà notizia, se così si può dire, del proprio inconscio. I grafici della transizione Così il soggetto è parlato dall'inconscio, come «non è l'operaio ad adoprare Ja condizione del ,lavoro, ma, viceversa, la condizione del lavoro ad adoprare l'ope­ raio» (Marx, Il Capitale, fanaudi, 1975, I, p. 518). Le condizioni divengono risultati, i presupposti divengono effetti, «il capitale pone esso stesso le condizioni della sua realizzazione» GMarx, Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica, La Nuova Italia, 1968, Il, pp. 80-81). Ecco perché Edipo è adulto quando incontra la Sfinge e, più oltre, Giocasta. Freud ha parlato poco dell'adolescente-adulto, Marx pochissimo del passaggio al socialismo e della società comunista. Freud ha diretto l'attenzione all'infanzia, Marx ha indagato nella «preistoria». Il dopo-Freud e il dopo­ Marx hanno creato dei grafici di transizione in qualche modo analoghi neHa realizzazione di un debito del padre. Per un certo marxismo, ,l'inizio della storia ci · presente­ rebbe un uomo onnilaterale, totale, «l'uomo che pesca», che è poi lo stesso «uomo» che troviamo all'inizio della preistoria. Per una certa psicoanalisi l'-«uomo maturo» 6

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