Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976
sarebbero tipi di regole che associano elementi di un s,istema agli elementi di un altro sistema o di più si stemi. Il . lavoro della macchina dimostra dunque che il codice è un sistema complesso o una regola, che associa ,gli elementi di sistemi « puramente articolatori», a proposito dei quali legittima l'uso e consente di sta bilire le modalità di applicazione del termine « s-codice». Ma la macchina lavora più in profondo nei preliminari, dichiarando una distinzione tra comunicazione e signi ficazione e conducendo, per via dimostrativa, a ricono scere che « il processo di significazione si verifica solo quando esiste un codice» e che tale processo (o sistema) è un �< costrutto semiotico autonomo», mentre non lo è un processo di comunicazione tra esseri umani, « o tra ogni altro tipo di apparato 'intelligente ', sia mec canico che biologico», poiché « presuppone un sistema di significazione come propria condizione necessaria». A quesito punto però la maochinia lavora in eccedenza, perché 1a ou: l tura è autorizzata a ignora, re, per un mo mento, i suoi meccanismi. Mentre si riconosce che è possibile ( « anche se non del tutto desiderabile») sta bilire « una se�iotica della significazione che sia indi pendente da una semiotica della comunicazione», e che non è possibile . rovesciare il senso di questa indipen denza, e mentre il modello comunicativo continua a dimostrare che « i due modi d'approccio seguono diverse linee metodologiche e richiedono diversi apparati cate goriali», è necessario ammettere che, « nei processi culturali, i due fenomeni sono strettamente intrecciati» (pp. 19-20). L'ammissione, però, è assolutamente plau sibile, e non azzarda il lavoro del modulo, se non per quel surplus, che è comunque possibile controllare e annullare. Quando è il momento di farlo, il Trattato vi provvede riformulando il problema secondo le di stinzioni metodologiche e la terminologia elaborate pro- 40
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