Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976
e l'afferrabilità, e quindi l'inanalizzabilità, di un reale psicotico. E tuttavia questo non avviene. Un'altra ipotesi suggestiva è quella che Freud, quan do aocennava ad una inanalizzabi:lità dei molto «po veri», potesse riferirsi a qualcuno che in nessun modo fosse in grado di avere la percezione di un contrario. Un servo, dicevamo, senza invidia, perché cieco ,e sordo, isolato ne1la sua miseria. Su queste due inanalizzabiilità, deilla donna donna e del servo servo, si fonda l,a possibilità dell'anailisi. Qui chiudiamo il discorso proprio perché si apre. Le «prime parole» in analisi dell'uomo dei topi riguar dano un amico che ha la funzione di rassicurarlo che è un'ottima persona ogni volta che «a lui si rivolge quando è tormentato da un impulso delittuoso». Facile intra vede11e anche in queste prime parole d'analisi il quadro intero di una nevrosi oss·essiva: ho/non ho ucciso mio padre. «Egli procede poi senza apparente soluzione di continuità...: Avevamo una governante molto bella e giovane, la signorina Peter». Signorina Peter sono innan zitutto quei due contrari fondamentali, l'essere donna e l'essere uomo, che non riescono a trovare una sintesi nella vita dell'ossessivo. Ma quella sintesi che non tro vano nell'uomo dei topi, la trovano nella governante, la signorina Peter. Dalla signorina Peter si snoda quella coazione a «vedere ragazze nude», sempre accompa gnata dal sentimento «perturbante» che il paziente, sol lecitato, infine rivela: che mio padre morisse. Giunto in analisi prima del nome del padre e «senza soluzione di continuità» oon la questione dell'Edipo posta in apertura, il , nome del servo, il servo muto del l'uomo dei ,lupi (i «cui primi ricordi risalgono al , l'epora in cui è affidato alle · cure di una bambinaia») dunque si coniuga al femminile. In tutta ambiguità semantica. Come metafora e come metonimia. E come tali, pre-siede alla possibilità del,l'analisi, come possibihtà di sposta- 32
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