Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976
un desiderio continuamente spostato, spostato sulla go vernante Peter che l'uomo dei topi ricorda nella prima seduta con il cognome che, non per caso, era un nome maschile. Al contrario, il Presidente Schreber si vede nel lo specchio un sedere femminile. Le « due parti » Se si usa parlare di isterica al femminile e di osses sivo al maschile, questo non è certo i 1 l risultato di una pratica analitica che incontra altrettante donne nelle nevrosi ossessive ,e altrettanti uomini ne1l'isteria. E' piut tosto anch'esso un sintomo. Il sintomo di un disagio nel passaggio dalla pratica alla teoria per l'«ulteriore com plicazione» che il femminile porta in quel «dialetto» già abba:stanza complicato, come diceva Freud, che è la nevrosi ossessiva rispetto al .linguaggio dell'isteria la cui traduzione somatica è infine letterale, «patente», quanto H dialetto dell'ossessione può essere intraduci bile e oscuro. La complicazione del femminile incomincia davanti allo specchio. !Le rifrazioni dell'altra su cui scivola il desiderio maschile non trova riscontro nel femminile se non come organizzazione che si aggiunge agli altri rituali, dubbio, pausa, controllo, distrazione, concentrazione, co me possibilità di non vedere. La serie femminile su cui scivola l'uomo, da una copia all'altra usque ad Mortem è per , la donna la sola realtà esistente, e l'infinita ripe tizione nello specchio di una propria immagine defor mata può divenire allora il motivo per cui si è avanzata una «inanalizza:bilità» femminile: è come se essa non mancasse all'incontro nel reale, e questo reale, divenuto_ esso stesso «patente», «corporeo» (è per questo dun que che si parila sempre di isterica...), nella visibilizza zione del sosia può avere indubbiamente tutta la lucidità 31
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