Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

1910, cit.). L'« uomo dei topi» e il piocolo Schreber hanno dunque una posizione analoga verso il padre. Ma al primo non manca la possibi1lità di un immediato «sp o stamento e condensazione»: lampada, asciugamano, piatto, non sono la semplice sostituzione di parole« per­ ché non se ne sanno altre». Appare addirittura impro­ babile che un bambino non conosca almeno la brutta parola«cattivo». Sono ,la rappresentazione, spostam.ento e condensazione, dell'ira e del suo oggetto. Un'ira«ogg�t­ tivata» e un oggetto ben distinto da un«sentimento per» che è pur sempre un sentimento di me. D'altra parte, lampada, asciugamano, piatto fanno parte della popola­ zione di quel mondo che crea e dissipa i fantasmi con la luce e H buio, ,governato dalle mani imperiose delJa vecchia serva di casa. Nel parlarci del caso di Aimée (cfr. De la psychose paranozaque dans ses rapports avec la personnalité, ed. du Seuil, Paris, 1975) Lacan cita le anomailie della situa­ zione familiare nell'infanzia dei soggetti tra le «circo­ stanze» della paranoia - per esempio, l'essere orfani, illegittimi, educati da uno solo dei genitori, o .in isola­ mento sociale. Conosciamo 1l'importanza delle figure degli zii o zie come fi gu re di «rappresentanza». E tuttavia proprio quei caratteri sottolineati nel paranoico di iper­ moralità, fedeltà, onestà, non possono non richiamarci ailila connessione con ,l'«opposto» in un'altra figura: più che morale, fedele, onesta, «una perla», la nostra ragazza di servizio sostiene altresì il ruolo della prostituta, ladra e infida. Quèsta prima identificazione del«basso» pren­ de forse allora il posto delle «prime identificazioni del delirio». Schermo tra me e mia m<i!dre, tra me e mio padre, tra me e me. Alle preponderanti fi gu re delle governanti delil'uomo dei lupi e dell'uomo dei topi· si contrappone l'esile contorno subito cancellato da un solo tratto della prepotenza paterna, della governante del piccolo Schreber che scompare appena affacciatasi 27