Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

perciò fatto di spostare altrove, in quel luogo che Lacan dioe strutturato appunto come un linguaggio. «Le membra infantili e femminili» dell'operaio alienato divengono allora il nuovo meccanismo, Ja mac­ china propria di accesso al simbolico: a quella moda­ lità che, attraverso il taglio della castrazione, permette l'uscita da:l cerchio narcisistico di una totalità-unità uto­ pica, e la prospettiva di una nuova fase di tra:n:sizione. Se è vero, come scrive Freud a Fliess nel '98 (cfr. ed. cit. p. 189), «che in tutte '1e analisi la stessa storia torna due volte; 1a prima volta come una fantasia rela­ tiva alla madre, la seconda come un reale ricordo rife­ rito aUa ragazza di servizio», se è vero, come scrive Marx in Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte, che «Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presen­ tano, per così dire, due volte. E ha dimenticato di aggiungere: ,la prima volta come tragedia, la seconda volta coine farsa», siamo di fronte contemporanea­ mente a due registri. Di cui, il secondo, per certo, fa vendetta del primo. Così «qui è ila rosa, e qui devi ballare» è ila parodi1a del verso di Esopo («Ecco Rodi, ora puoi saltare») riferito a un tale che si vantava di aver già saltato il famoso colosso; è il registro basso che, non a caso, per riferirlo al motto di spirito del,le rivo­ luzioni proletarie (che «si fanno beffe in modo spie­ tato delle debolez:z:e e delle miserie dei loro primi ten­ tativi») in opposizione agli «effetti drammatici» delle rivoluzioni borghesi (che «passano tempestosamente di successo in successo»), Marx riprende da Hege,l che lo ha usato parlando della massoneria dei Rosacroce. Una massoneria dunque, sotterranea, dilagante, oscu­ ra. La prostituzione femminile «liberata» sulle strade, altra sponda, viceversa della famiglia (notiamo che Marx usa questo termine · «viceversa» unicamente in riferi­ mento aUa produzione, e come punto iniziale e finaJe 21

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