Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

Se il grafico infantile di Freud affiora immutato dall' inconscio «adulto», se « qualsiasi siano le nozioni apprese dall'uomo e dalla donna, dopo tanti giri una corrispondenza organica riappare nella ·sfera fisica come identità nell'inconscio» (cfr. il « grafico della transi­ zione», citato, del 1917), se«l'origine del sogno procede da residui della fase preistorica della vita» (cfr. Lettera a Fliess, 10 marzo 1898, in Le origini della psicoanalisi, Boringhier.i 1968, p. 180) a:llora il che fare, que faire, passano per il Kafer (maggiolino), grazioso nomignolo tedesco usato per le donne che , era costato una crisi d'angoscia, rivista poi come legata a una scelta da com­ piere, al decenne E. futuro paziente di Freud: E., cui la governante francese, suo primo amore, aveva insegnato a parlare la propria lingua prima ancora di quella te­ desca. Que faire? dunque, visto che anche il ·russo in­ dulge volentieri! al francese. Que faire? Innanzitutto non lasciarsi accecare dall'uso capita­ listico della macchina e dalla forma sociale di sfrutta­ mento del mezzo materiale di produzione. La questione del permaner,e di residui arcaici ne1la ·struttura da un lato, e quella dell'estrema « formalizzazione» dello scam­ bio dall'altro, giocano entrambe sulla dialettica servo­ signore che né l'approdo a una nuova famiglia da parte dell'«adulto maturo», né le tendenziose «uguaglianze» che certi economisti vedrebbero scaturire proprio dallo scambio, possono troppo a lungo occultare. Nella nuova famiglia l'oggetto coniuge raggiunto rinnova nel soggetto H dramma edipico e della castrazione, la parità offerta dallo scambio tra servo e re esplode non appena tra­ scorsa la fase tutta transitoria dell'astinenza del capita­ lista, e l'ulteriore figura del manager-servant è un aggiornamento che corre sul filo ideologico della comu­ nicazione, senza avere a Kafer con quel linguaggio che Marx rifiuta di co1legare al sistema monetario di scambio se rion nella forma di una « traduzione»; e che ci viene 20

RkJQdWJsaXNoZXIy