Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

ché dopo la porta non c'è «nulla», va1e a dire, c'è un'al­ tra porta. Fantasia provocatoria, limite neces , sario al calcolo del godimento, la porta in realtà non esiste che come resistenza programmata, «cornice» al desiderio per po­ tere errare altrove. La porta nasconde. La porta è oscena. Un taglio nello spessor,e che separa la contiguità, una sogHa da varcare e che, una volta varcata, « col­ loca» il soggetto in una paradossale «posizione»: è simultaneamente entrato e uscito da qualche parte. Uscito da dove non era, entrato • laddove «in verità» era già. Dentro e fuori, «ora» tra due porte. Una è già passato residuo, l'altra è già qualcosa « di nuovo» da -varcare. L'Incontro era stato inevitaibi:lmente mancato per l'Ap­ punto o per il Disappunto del soggetto errante. Ora è tra due porte, ai bordi di ciò che lo li­ mita, ossia nel territorio in cui si aggi 1 ra la morte. E qui subentra la memoria. « In Memoria ,di»... si ricorda della porta «varcata per nulla», lo spazio «rimasto inesplorato, indietro» perché adesso l'altrove lo divide, è Ddue. Tra i , l fantasma di un passato « non­ pienamente» goduto e -l'impulso verso Un futuro «tut­ to» da godere, il soggetto si ricorda di sé. «Ora» è tra due porte, in un present, e che è già assente, che già è oscillante tra un passato «incompiuto» e un fu­ turo «passo da compierie ».,«che fare?» « con chi fare? » « a chi dire?» · « con chi morire? ». L'Impossibile si configura, ma il soggetto è reni­ tente al frammento. «Lui» vuole «La Totalità». Impo­ tente dinanzi aUa catena significante riproduttrice del­ l'oggetto mancato, .i.impotente dinanzi al «Senso» che sempre le sfugge, nolente ad accettare la propria re­ sponsa:bilità nel senso dei ,limiti, il soggetto si trova «incastrato » dal desiderio mancante in uno spazio spe­ culare determinato da due porte. Il soggiorno ai con­ fini interni ed esterni della rappr,esentazione, ri-presen- 177

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