Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976
mezzi - di recuperare il possesso, proprio per staccarsene una volta per tutte, di ognuna delle tappe della sua evo luzione. Resta da accordarsi su ciò che tali tappe rap presentano. Da decidere se prenderle nella loro stretta specificità _. o interpretarle come illustrazioni di altre mutazioni in corso dovunque altrove e forzatamente pre senti ±n vari modi su questo terreno specifico. Della ne cessità di questo tipo • di attenzione testimoniano mille sintomi. Continuando la piccola ·storia della pittura mo derna, che ho un po' arbitrariamente interrotto, abbiamo visto giovani artisti, tanto francesi che americani, richia marsi nelle stesso tempo a Cézanne, a Matisse e a certi pittori americani (o ancora ad altri tragitti culturali), tentare di produrre su questa base uno sviluppo formale del lavoro di coloro che essi considerano come pietre miliari ,delle tappe della loro cultura. Questa posizione che non manca d'interesse ha per '1o meno il vantaggio di , distinguere e :;tabilire un corpus culturale, di cui bi sogna pertanto ben vedere che, limitato a questi sorli riferimenti, esso finisce presto o taridi per mancare di spessore e più ancora di sottigliezza. Queste tappe cul turali, se sono costitutive, non sono tappe di riposo (né di conseguenza tappe di riferimento), esse sono anzi tutto degli incroci d'inf , luenze, di cui non si afferra quasi nulla se non se ne afferrano le forze in gioco. E ciò cui si urta oggi questa storia formale nella sua diffusione e nel suo carattere sempre più dichiaratamente decorativo, è prima di tutto l'ignoranza dell'analisi che essa mette in scena. I prelievi che vi si operano non funzionano come accu mulazioni forzatamente quantitativ,e, ma come ostacoli qualitativi. In preve, il soggetto non può costituirvisi nel gesto dell'appropriazione di una ricchezza acquisita, ma vi si misura nel. l'istante di una perdita rischiata. Per esser più chiaro, devo qui tornare su quanto proponevo poco fa sulle poste in gioco della divisione e sul loro rapporto all'oggetto �dipinto se si vuole): psicosi, feti- 159
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