Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

tralizzante alla procura istituzionale e che, per quanto concerne le arti plastiche in particolare, la molteplicità dei modi e delle avanguardie dipende in gran parte dal ruolo di collezionatore di sintomi cui , l'istituzione è ormai relegata. Siamo qui posti davanti a una delle conse­ guenze della divisione del soggetto nel suo rapporto allo Stato, e cioè a una trasformazione del rapporto classico del soggetto all'istituzione. La div.isione del soggetto lascia ormai coesistere ,le sue nuove esigenze con l'istituzione senza più influire su di essa, mentre cerca per lo più disperatamente delle nuove virtualità, ovunque salvo che nel processo dialettico, analitico della sua divisione. In questa ,congiuntura si vede bene come una definizione dell'avangua,rdia divenga difficile se non impossibi, le e anche come l'i,stituzione che ad ogni modo funge ·da reale non possa intanto accontentarsi di prendere atto degli stati della psicosi. Bisogna qui soffermarsi sul doppio movimento che una tale situazione mette in scena se ci si vuol dare una possibilità ,di comprendere Je ma­ nifestazioni molteplici dell'arte moderna. La divisione tra i soggetti e lo Stato, oggi ben reale, quasi istituzio­ nalizzata, non può non produrre sotto forme spesso spettacolari i suoi sintomi di rottura, di rigetto; sintomi che apparentemente rompono di petto con !',istituzione salvo per il fatto che l'istituzione, avendo già preso atto di questa rottura, classifica questi sintorrri, per essa senza conseguenza, nella · rubrica ormai, perché no, acca­ demica, dei dinieghi. Bisogna valutare con cura le conseguenze di questa divisione del soggetto contemporaneo, conseguenze fra cui la questione dell'i ,stituzione non è certo l'ultima, al contrario. Senza , relazione alla storia, l'istituzione, che essa ·sia di tipo democratico borghese o di tipo fasdsta, è ormai, in quanto tagliata dal soggetto nel soggetto (come il soggetto stesso in quanto è tagliato da ogni 154