Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

mortifero, ma a chiunque verranno in mente riviste, gruppi di lavoro, iniziative di diverso interesse e valore, ma comunque vivaci e vitali. Ricordo a caso il contri­ buto alla lotta contro il riformismo e lo stalinismo, la riflessione sulla funzione degli intellettuali e lo sviluppo del marxismo critico, offerti da riviste come i « Qua­ derni piacentini» e « Classe e Stato»; per l'elaborazione di un punto di vista operaio sui temi della scienza, del­ l'ideologia, dell'analisi del capitale, gli apporti non tra­ scurabili di «Classe operaia » e « Contropiano ». Ma se queste riviste possono ancora apparire a Sollers troppo « sottomesse alla classe operaia », altri gruppi di i, ntellet­ tuali, con altre riviste, hanno lavorato e lavorano per una rifondazione della critica alla luce della critica del­ l'economia politica, penso a una rivista come « ,Per la critica », o proprio in vista di quell'incontro tra scrittori, psicologi, psichiatri, psicanalisti intorno alla critica del progetto totalizzante di uomo-società-cultura, di cui Sol­ lers non vede le linee di forza, ma che pure si è svilup­ pato, a partire dagli anni 70, e con tutti i limiti che si vogliono dal momento che ne sono compartecipe, in «Utopia» prima e « Il piccolo Hans » poi. « Linee di forza» di una ricerca di avanguardia sono riconoscibili in Italia, pur tra tante resistenze e vischiosità, in opere che denotano una apertura non subalterna alle posizioni più avanzate dell'intelligenza francese, e in paritcolare all'insegnamento di J. Lacan. Penso per esempio alle ricerche di Stefano Agosti (Il testo poetico), di Fran­ cesco Orlando (Lettura freudiana della . Phèdre), Mario Lavagetto (L'impiegato Schmitz), Alessandro Serpieri (I sonetti de1l'immortalità), Beniamino Placide, (Le due sch1avitù). La «corrente» così sommariamente evocata non ha davvero niente di accademico anche se si muove con tutti i supporti del sapere più rigoroso e rifugge dai gesti che per tradizione sono di un'avanguardia. Si tratta forse di un'avanguardia serpeggiante che per vie 147

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