Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976
Perché c'·è U1I1 solo corpo - e l'assassinio è, sempre, un suicidio deviato. L'assassinio è anche, sempre, un dramma di famiglia. Il sangue che si versa è, sempre, sangue parentale. Amleto ilo ,sa bene. Il Principe Amleto - che agisce in nome del Padre - dannatamente sempre più si av volge nell'intrigo parentale. I,l suo percorso si aggira insensatamente tra un padre e una madre. La madre è il corpo in cui cammina: « O Hamlet speak no more. Thou tu:rin'st mine eyes into my very soul, and there I see ·such blrack and grained spots as will ,not lea�e ,their tinct»; nel corpo deUa madre Amleto affonda i suoi pu gnali: « These words 1like dagger , s enter in my ears» (Atto III, se. 4): le orecchie sono la fessura che conduce morte ail corpo: « in the porches of my ears (thy uncle) did pour the leperous distilment», dice King Hamlet al principe suo figlio (Atto t se. 5). La Madre, il suo corpo, è la Terra, e la Oittà: ,Dublino, o la DanimaI1ca. La Madre è geografia, passaggio - dentro, fuori, sopra, sotto. Ma può anchhe essere geometria, per Stephen. Nel suo nome, Dedalus (Names! What's in a name?), è inscritta la condanna al labirinto. La rete simbolica disegna il suo destino, fa del suo cammino un cammino obbligato. I passaggi stretti ,e sinuosi descrivono uno spazio onirico angoscioso ( « Will you walk out of the air my lord», chiede Polonio. Hamlet « Into my grave?» - Atto li se. 2): viottoli meandri spirali curve segnate nelle cur'-ve intestinali ' del corpo della madre. « Den r n ark's a prison», dice Hamlet. Rosencrantz: « Then is the world one». « A goodly one», - risponde Hamlet - « in which <there are many confines, wards, and dun geons, Denmark being one o'th'worst» (Atto Il, se. 2). Quel corpo è dunque una tomba - la tomba, « a womb with view» 15 • La catastrofe a cui sempre il ,soggetto ritorna è la nascita, con la conseguente precipitazione dei fantasmi 124
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