Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976
from home, il tradimento. La sua produzione poetica è dunque produzione di delirio; il delirio parla la malattia e la risolve in altro; insieme la produce come racconto e la nasconde: « ecco perché il discorso è sempre volto altrove, all'indietro»: « Il poeta va all'indietro, stanco della creazione che ha accumulato per nascondere sé a se stesso», come « vecchio cane che lecca una vecchia piaga» u_ King Ham1et (Shakespeare) riversa sul figlio, Prince Hamlet (Hamnet Shakespeare), la sua conoscenza e la sua piaga. Vuole il figlio come sostanza della sua ombra (substance of his shadow). Il poeta parla di sé; fa della sua immagine modelilo. Ciò a cui sempre ritorna è la messa in scena deHa sua per.dita, perché ne risulti pro fitto: « loss is his gain». Basta -dunque una vita, un corpo, (« one life is al1.0ne body» dice Stephen; « My one and only body, riecheggia Dy.lan) a produrre poesia. Ma chi è Prince Hamlet, the beautiful ineffectual dreamer (« I am not a man of action», riecheggia Dylan)? È il figlio, ovver,o la fi gu ra in cui si incarna il fan tasma. I due ruoli non hanno bisogno di due attori: «Shakespeare è il fantasma e il principe. È tutto in tutti » - « Io, Antonin ATtaud, ·sono mio figlio, mio padre, mia madre, ed io». Non c'è bisogno di uscire dallo specchio: « camminiamo in noi stessi, sempre incon trando noi stessi» 13• L'opposizione si sposa nell'identico. La catastrofe non si risolve nella eliminazione di uno dei due poli: non c'è scioglimento all'Edipo. Né dénouement. Stephen (Hamlet) incontra il padre (Leopold Bloom). La trama organizzata in caccia al tesoro con dissemina zione di indizi, attraverso la città di Dublino, porta al l'incontro: il , suspense pare allentarsi, l'Edipo risolversi, ma... Stephen e Leopold non si «riconoscono». Niente agnizione finale. Stephen-Prinoe Ha:mlet; Leopold Bloom King Hamlet; James Joyce-William :Shakespeare (si pos- 122
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy