Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

ostacoli, grattando con le sue zampe, la produzione di un differente spazio alla materia. La morte è dunque non-fine; solo uno spostamento, altrove, del discorso. Il corpo muto ( « And I am dumb to tell» è il ritornello di The force that through the green fuse drives the flower) si produce ne1la morte come lin gu aggio; Thomas fa della storia delle sue ossa discorso, « statements on the way to the grave». Come Amleto, il poeta (Thou actor, per­ i ect in all tragic sounds) muore per produrre discorso, mito: « date ordine che questi corpi vengano piazzati su un palco bene in vista, e lasciate che io dica al mondo che ancora non sa, come tutito questo accadde; udirete di atti innaturali, carnali e sanguinosi, di giudizi accidentali, assassinii a caso, morti preparate ad arte» 7 • Sull'aereo che lo portava in America, per 11'ultima volta, Thomas incontra il suo Doppelgaenger, nella fi gu ra di un prete irlandese alcoolizzato. I,l prete iirlandese sale a Shannon già ubriaco fradicio; in aereo continua a bere, delirare e farneticar·e, con conse gu ente disagio dei pas­ seggeri. Gli viene proibito, alla fine, di bere; e presto ha un attacco di deHrium tremens. Deve essere legato e chiuso, per tutto i1l viaggio, nella toilette. Nel mondo simbolico del poeta, il segno non poteva non essere rac­ colto. :È la determinazione letteraria che agisce, una sorta di coazione a1la letteratura. Come Emma Bovary e l'aveu­ gle, come Anna Karenina e il contadino suicida, Dylan è condotto alla morte da un segno. Di letteratura si muore. L'incontro con il Doppelgaenger è premonizione che Dylan deve portare a compimento - la sua faccia muta, dopo l'incontro: « la sua faccia era terrea, le labbra serrate, gli occhi raggelati, vuoti. Aveva l'aspetto di un uomo atterrito da una visione allucinante, incom­ prensibile» 8 • Con l'apparizione del fantasma, la per­ formance è finita. Come per Macbeth, con Banquo. 120

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