Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

imprgnava vaporava i vestiti di quelle creature qualcosa che s entiva di cavalle 'nsomma e credendo, dtcisero di portare a m amo a portata di mano decisero di fare allora che cosa un sal to e andare a salutarle.la mercedes ormai un ammasso sgangher aro di rottami calli in fuga e le cavalle,il sig b guardava e osternato,ma non trovava al cun appiglio,e si alzava.non sape· va a � imè se Qualcosa era rotto.ma l'apprensione e la paura gl i glielo fecero sgusciare in alto mare,mentre la sua pelle se ivolava tra le sue dita come una anguilla.allora il grido sim ise a gridare per un moraento.limpressione che il su es o es a vesse captato qualcuno,ma evidentemente si rese subito contoh che una allucinazione acustica tratta va del suo prodotto una tranzione intenso dssiderio che qualcuno qualcosa comprasee. tutta via,non si sbaglio del tutto.una forma paurosamentee gr grande si mise a fentuare sulla sua testa ,certamente.si tratt ava deellincarna eco che si incarnato in quella forma mostruo sa rispondeva gli restituiya il suo angosciato punto.ma dovet te pero ri credere.appena � ide che quella si avvicinarsi cumm fredda determinatio in su direzio e mostrava con fuga piu pre cisio le su reali e cattive intenzio.e la fine,sospiro,indfin e per un momento mi avevo reso lamina al suo diavolo e stavah quasi per rendere ·1 1 a al suo vicino,il sig b.e per un momento aveva il tanto invfuocato visitatore che faendev� la7,zurro co n lalbero della sua,caldo e cararuelloso,scolare per le sue es tremità gambe.sotto si era fatto,il terrore.ma in vompenso qu esta neutralizzava quella."sono capace ancora di una grossà e acata"si disse,ergo,sono dunque vivo.ma non ebbe il tempo dih fermarsi e godere di que� nuono paesaggio mmerdoso che due im mmensi artigli dacciaio penetrarono con dolce viruslenza traa · le onde delle sue cosce arillose e lo sollevarono,estatico,in su,in su,piu in alto del sole.voh lahrehh oh oh,cantichiava o 114

RkJQdWJsaXNoZXIy