Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

un incontro d'organi specifico, polarizzante: come negli affreschi di Luca Signorelli sul Giudizio Universale, l'ac­ cumularsi e il moltiplicarsi dei corpi rende l'immagine illeggibile· in quanto immagine oscena. Lo stesso a,cc-a,de per i testi letterari: anche nel Gran Teatro sadiano la scrittura a un certo punto è obbligata a centrare un elemento, a garantirlo un istante come significato della -scooa; insomma a usare il primissimo piano. Questo spezzamento dei corpi che privilegia di ogni «frammento» o organo l'impatto della funzione erotica (produttri.ce di jouissance) risponde anche a un criterio d'ordine (produrre il massimo d'eccitazione e di godi­ mento) ed espressivo . (produrre il massimo di signifi­ cazione). Il discorso pornografico procede dunque na­ turalmente secondo .la fi gu ra !'etorica della sineddoche, vale a di!re usando la parte per il tutto 11; in questo processo esso forma dei veri e propri «pornogrammi», ossia unità significanti complete. Barthes usa il termine «pornogramma» riportandolo alla scrittura e precisa­ mente alla scrittura di Sade, ma credo che il concetto possa abbracciare anche il discorso pornografico per immagini (foto o cinematografiche): «Il pornogramma non è solo la traccia scritta [o figurata: aggiungo] di una pratica erotica, e neppure una grammatica di luoghi e operazioni: -è... la fusione, come per effetto di una temperatura rovente, del discorso e del corpo...» 12 • Ma appunto nel campo della pornografia non si dà spacco, separazione fra discorso ·e corpo, fra grammatica e pra­ tica: la pornografi.a parla per frammenti in quanto è il god�mento erotico e parcellizzare il cmipo: non si gode globalmente ma in questo o quel punto (organo): il discorso riproduce con scrupolo tale decentramento o, se -si preferisce, tale molteplice separazione. Non si sottolineerà mai abbastanza, fin da ora, il valore eversivo di questo decentramento. Es-so si contrap­ pone, violentemente e -specularmente, aUa separazione 100