Il piccolo Hans - anno II - n. 8 - ott.-dic. 1975
nuovo stachanovirsmo non si fa scrupolo di raccoglier cenci dalle « bugiarde» pattumiere dei manuali, dando piattamente per scontato (a pag. 9) che lo « sviluppo delle forze produttive» della società equivale aH'endiadi: mezzi di produzione e forza-lavoro. A voler esser ·pignoli, A.V. Solovev meriterebbe di essere sommerso da un diluvio di citazioni, ma, dato che lo spazio a nostra disposizione non asseconda « un si funeste désir», conviene limitaTsi ad anticipare qual che risultato « nodale» del nostro studio sul concetto di « forza produttiva». Prescindendo dai molteplici motivi che ci hanno in dotto a ritenere che « la definizione più rigorosa del con cetto di 'forza produttiva ' (o di 'sviluppo delle forze produttive ') si ha soìo quando la 'forza prnduttiva ' è concepita come 'forza produttiva del lavoro '», ba sterà infatti riportare, a titolo di richiamo, le seguenti Generalità: 1) Dalla formula della « forza produttiva del la- U voro» (FPL = --, dove U = vailori d'uso e T = tempo T di lavoro), segue direttamente che l'aumento (o sviluppo) della FP, lato sensu, equivale all'aumento del valore arsso- U luto del rapporto --, a monte del quale (aumento) T possono esserisi indifferentemente verificate le seguenti combinazioni: (dove c 10 costante, a u c a T d d a c d < d a > a aumenta, d diminuisce).
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