Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

trabile), hberazione nel «simbolo», nel «fantasma che ti salva», «sentimento», ma anche rischio della verità e della salute e dunque «dialettica» del sentimento. Il nome designa l'essere: , la critica dichiara forme e momenti dell'.esistenza: ,l'ordine della lirica è l'«ordine del concreto». La portata e il piano della crisi e de1la salute, cioè della prosa e della poesia, investono la vita, ,la declinano: «Leopardi lui-meme dit avec farce, quelque part dans son Zibaldone, qu'il est impossible de faire de la poésie, fut-eHe la plus désolée, sans une parcelle, une lueur d'espémnce. On ne -saur a iirt éluder la justesse de ce théorème: ,la poésie est une affirmation d'etre, une présence, une voleur positive» 4. L'interrogativo cade sulla natura della complementarità di · prosa e poesia - anche sulla sutura, non spaziale, tra attesa, più sorda meno sorda, e rivelazione . In particolare si chiede se il rapporto fa salva , la ,liricità della prosa degli Ossi di seppia - oltre la «presentazione tradizionale», in un obbligo d'esattezza che superi la «grossa approssima­ zione» deHa ,lettura in chiave di «sentimento dell'aridità». Ma ogni domanda è pedagogicamente provvisoria, perché la sappiamo già risolta nella serie dei saggi, secondo l'intima coerenza (quasi mai dichiarata, mai aprioristica) della teoria, vale a dire nelle incombenze del lavoro e del discorso. Non dovremo discutere i , l contenuto e il valorie delle risposte, ma la loro modalità, la ricerca analitica come dimostrazione. Régis Debray non dichiara la sua storia: il tito,lo del suo libro, La critique des armes 1 5 , dice un impegno, da condividere, nel present,e, non il senso, personale, di un lavoro forse ultimato. Anche il libro di Contini contiene un bilancio: ma lo affida al tempo - alla let­ tura - come un patrimonio 6 e un incentivo. Il Mlancio 49

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