Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
che sorvegliava il Re Bianco (perché era ancora preoc cupata per lui ed era pronta a gettargli addosso l'in chiostro, nel caso che svenisse di nuovo) ella cominciò a sfogliare le pagine per trovare qualche punto dove potesse capire ciò che vi era scritto». Ma anche rad drizzata attraverso lo specchio la poesia del Jabber wocky, il chiacchieroccio, rimane incomprensibi , le. Nel mondo dello specGhio dove tutte le chiacchiere sono senza senso, perché la donna è padrona del senso come Antigone dell'etica, solo una scritta è nel senso giusto: « Alice si trovava dinanzi a una porta curva, sulla quale erano scritte a grandi ,lettere le parole REGINA ALICE». Forse la Regina è lei stessa il rinvio dell'immagine del l'altra. Come la prostituta è il doppio della sposa, riva della serie femmini,le, auberge del fantasma familiare. O, forse, visto che si tratta di rimettere sulla tavola ciò che sta sotto, il seg:reto è in quell'aggettivo « curva». Come nello specchio S·emisferico di Lacan i fiori che appaiono diritti nel vaso, non ci sono. Non per niente le Regine, sono tre. La Regina Bianca, la Regina Rossa, e. « A proposito, che è successo al bimbo? disse i,l Gatto. M'ero dimenticato di chiedertelo.» « Si è trasfor mato in un maiale», rispose tranquillamente Alice. « Caro Wilhelm, mi sto abituando all'idea di consi derare ogni atto sessuale come un processo nel quale sono implicate quattro persone» scrive Freud a Fhess. Ma è semplicemente così? O dei quattro non ne manca poi uno, come la gamba del tavolo, come il terzo a bridge, come le tre biricchinate delle due gattine, o non c'è, in più, sempre una narratrice che segna della sua femminile scrittura ciò che manca, marca i , l reale. La scrittura annoda sotti,le le due parti della lettera. 40
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