Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

l'esegesi. Al tableau dell'economia politica risponde li a critica. Nello spazio dell'esegesi viveva il rapporto con l'autore, nella critica dell'economia politica del testo vive .la contraddizione. 3. La morte dell'autore nel processo di produzione del testo ha un sintomo: il discorso della letteratura sulla morte. Scrivere della morte è l'unico metalinguaggio, sie è vero che nel significante si materializza l'istanza di morte. Se ogni testo è un luogo di morte, i testi della contemplazione della morte riflettono se ,s i tess.i, intra­ prendono il giuoco di specchi, che è i , l passaggio all'in­ finito della ripetizione, fanno del significante doppia­ mente un sintomo dell'assenza. Difesa estrema, estrema trasgressione. Ma questo movimento non deve far pen­ sare ad una esemplarità della letteraitura mistica, vivendo in essa, in mille intrecci simbolici, la contemplazione delila morte (dalla meditazione sui novissimi aHa malin­ conia del vanitas vanitatum): la costituzione dell'eden perduto ,e del paradiso, la produzione ,di un luogo prima e dopo la caduta, per quanto l'esegesi li abbia simbo­ lizzati, a1Jtenuano e in certo modo contraddicono fa me­ ditazione sulla morte. E' nei testi dei materialisti che Ja contemplazione della morte assume una esemplarità de­ finitiva (e diamo all'1affermazione la responsabilità anche dell'etica, nell'orizzonte materialistic�). Nei testi della mistica c'è semmai la storia di un combattimento con l'angelo: la sorittura è una sfida, nonostante tutto, aHa paura delle ombre dell'aldilà o della condanna, il luogo di un'intensa sublimazione che unisce ges/to e preghiera, contemplazione de1la morte e racconto, autopunizione ·ed esaltazione, corpo e «anima». Ma Adorno ci ha avvertiti di diffidare anche della versione profana di tale l�tta, che assume le forme delila «int e riorità » e diviene uno dei tratti ipocriti degli intellettuali: «Indif- 266

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