Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

collega: di là lo spettatore, di qui i due amanti che un paravento nasconde e rivela. Spostamento e condensa­ zione. Gli amanti cinesi esigono uno sguardo indiscreto, e non c'è indiscrezione senza uno schermo a proteggere i,l rito, la difesa dai molti discreti, da tutti coloro che si disinteressano di Sigmund. Tra spettatore e amante, Fliess è la metafora del paravento, funzione della coppia, termine medio comune, la « monografia botanica» del sogno freudiano, tra «l'unilateralità dei miei studi e la dispendiosità delle mie passioni» 1 • Ma l'inserirsi del femminile, la « Terza che interrompe continuamente la storia» e senza la quale tuttavia storia non c'è, metterà in crisi il rapporto Fliess-Freud, come la sola evoca­ zione (C'era una volta un lupo) della morta moglie di Engels ha diviso i due amici . Lo spostamento dello spet­ tatore ai margini del campo dal cui gioco lo separa-unisce la rete di protezione risale grazie alla frequentazione abituale deUo stadio la curva del lancio del pallone, rimonta la traiettoria. Ma quando io supero il paravento e dico a mia moglie io e Altafini, solo mia moglie, che, al contrario dei miei amici, mi convince di follia e mi difende dall'indiscrezione, è ciò che trovo al di là e al di qua del paravento, quando al «terzo» del discorso del soggetto si sostituisce l'unicum dell'interpretazione familiare, .dove l'unilateralità dei miei studi e la dispen­ diosità delle mie passioni, può trovare compendio tutt'al più in una serie di dispense (dispensa dalla metafora e dalla metonimia) da pagarsi a rate. Per questo, anche nelle fiabe, il femminile non è mai un compendio, « la Terza» tra due amici, ma una serie, prima, seconda, terza, tra i cui termini si gioca la dialettica delila possi­ bilità .di un'analisi. Chi ha paura del lupo cattivo? Senza il lupo nessun 25

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