Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
Alice R. e lo specchio « Quando la sposa arriva all'altezza dei primi banchi, faccia un sorriso alla propria mamma e al,la propria suocera e poi allo sposo» (« Grand'Hotel», n. 1507). Tre bambine. « La Prima emana imperiosa il suo editto: ' si inizi! ' / La Seconda, in tono cortese, auspica che ' ci sia del nonsenso ' / mentre la Terza... ». Tre bambine, tre gambe del tavolo, tre giardinieri, tre soldati. « C'erano una volta tre sorelline, cominciò il Ghiro in tutta fretta, che si chiamavano Elsa, Tilde e Luisa e vivevano in fondo a un pozzo...». Il discorso del soggetto nell'analisi è inscri:tto nel senso finché alla partita a scacchi dell'analisi non nasce uno spettatore, un terzo, ovvero il quarto, nella lacaniana partita a bridge, 1 le cui carte attraverso le giocate col morto è possibile all'analizzante di indovinare. Ci vuole per prima cosa un partner. E « i , l» partner è all'inizio la confe11ma del proprio sospetto. Fliess è i 100 lettori di Freud, Engels l'assicurazione per Marx che ,le follie dell'Ideologia Tedesca sono ragionevoli. Ma la specularità viene tagliata, come per i sogni, dall'analisi di uno « spostamento». E sono le lettere di Fliess scom parse, sottratte all'interpretazione dalla censura di Freud, a spostare Fliess da1 margine al centro, dal luogo del pubblico al luogo dell'amante, che il taglio della censura 24
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