Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
tificazioni in cui ,l'uomo impegna ad un tempo la sua verità e il suo ess,ere» (Lacan, « Discorso sulila causalità psichica», op. cit.). Onde il dominio dell'attrazione delle identificazioni prende il suo potere di assoggettamento (ideologia) per l'io narcisistico pronto a scambiare la vita contro la sua statua di Pigmalione (Sarrazine). Questo potere di assoggettamento trova ne1la « figura di pietra» la « rappresentazione» del proprio destino, e per questa via il soggetto non esce daJl'ideologia in cui si dibatte. Se al discorso fenomenologico del disoccultamento Althusser oppone «fa 'causa ' che deve rendere conto della deformazione immaginaria della 'rappresentazione' ideologica del mondo reale» (A.I.E.), causa che nell'ideo logia è rappresentata dal rapporto (immaginario) che gli «uomini» intrattengono con le foro condizioni di esistenza; se alla trasparenza e al , la captazione dell'essere Althusser oppone il rapporto immaginario ad esso come puro assoggettamento senza un esterno (qui il soggetto è soggetto solo in quanto prodotto d'interpellazione), i , l Motto di spirito oppone al soggetto ideologico, il re. « Il re non è soggetto». Con cui resta da fare i conti con ,la sovranità, mentre la Teoria, la pratica teorica, nel progetto scientifico non si pone fuori dall'infatuazione del,!'essere se non nella misura in cui può comunque non dirlo per statuto. Della sovranità in quanto sdebitata con la seduzione non è questa teoria a farne parola. La questione del soggetto non si esaurisc/�, con Althusser, dentro la causalità formale dei « rapporti immaginari» senza esterno, essa si pone nel «Discorso ·sulla causalità psichica». Perché se è folle colui che si immagina re, «un re che si crede un re non lo è meno». Lo scarto assoluto che la copia impone a partire dalla non identità del sé con sé, è sopportabile solo a patto che, eliso l'originale, la riproduzione accumulata (all'in- 212
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