Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

esso stesso copiato da una statua marmorea del museo Albani fatta eseguire dal Cardinale Cicognara a copia di quella che Sarrazine aveva creato per raffigurarvi la ZambineUa. A Parigi nel salone di M. de Lanty, chi avrebbe riconosciuto, quando vi si mostrava, quel vec­ chio che pareva fosse uscito di sotterra, spinto da qualche congegno di teatro, « un fantasma di teatro». Invero essere così perfetto non esiste. H soggetto dell'ideologia, il soggetto sono-io dell'in­ terpellazione, è colpito, nella sua perfetta naturalezza di originaile, di inesistenza, proprio come chi cercasse nell'Adone la Zambinella centenaria, non troverebbe nulla. L'opera del narcisismo motiva l'erezione della prima copia nell'amore di Sarrazine; l'Ideale dell'io cattura oggetto e soggetto nella solidità dell'identificazione. Cattura immaginaria in cui « il soggetto non riconosce in questo disordine del mondo la manifestazione stessa del proprio es,sere attuale». CL'indifferenza e· l'agnosti­ cismo con cui è segregato i,l politico affonda le sue radici largamente in questa cecità ideologica.) Ciò che è dato da vedere è che, per il soggetto del cogito, io solidale a Dio, la struttura stessa della virtualità mantenuta nella catena identificatoria dell'Ideale dell'io, restituisce, come ordine naturale, il mondo e il sé a condizione che fun­ zionino a infatuazione. L'infatuazione del soggetto è funzione ddl'ideologia; prima che non a repressione (Althusser), essa funziona a infatuazione. Il miraggio dell'essere con la struttura del misconoscimento perpetra attraverso la seduzione del riconoscimento la garanzia migliore per l'ideologia. For­ ma di chiasmo fra misconoscimento e riconoscimento con cui ,la logica della causa,lità psichica inve·ste fonda­ mentalmente il soggetto nella dialettica di essere e apparire, dialettica che centra il luogo in cui si gioca per l'essere tutto il rischio della follia. « Giacché il rischio della follia si misura sull'attrazione delle iden- 211