Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
fondazione del precategoriale, « in cui le strutture di fatto si risolvono sempre nelle esigenze economiche (n.s.) (...): il che vuol di11e che ,si risolvono nei modi dell'economicità e della storicità»; se dunque Paci tenta di aggirare l'antistor.icismo di Althusser con la fonda zione, Rovatti invece rigetta la distinzione a , lthusseriana di ideologia e scienza a partire dal rapporto tra appa renza e realtà. Rovatti può dire che Althusser « si ri trova aggrappato a nulla se non a un residuo di onto logia presentata come scienza», perché Althusser « sfugge interamente · l'ambito del conferimento di senso» in quanto rifiuta il doppio carattere della rea>ltà e la situa zione fenomenologica di disoccultamento dell'apparenza. A!lla dialettica apparenza-realtà, Althusser sostituirebbe il rapporto fenomeno�essenza e la prospettiva essenzialista. A!lla fondazione attraverso l'ambito delle operazioni effettive è necessario, per Rovatti, il riconoscimento del compito specifico della critica (descrizione i.ntenzionale dell'apparenza). « Etliminando l'atteggiamento critico che individua il duplice piano dell'apparenza e delrla realtà e indica la costituzione della realtà attraverso il disoc cultamento dell'apparenza, ci si preclude , la via di accesso alla posizione di rottura nei confronti dell'ideologia...» (p . 81). Così Rovatti afferma la propria fenomenologica ideologia di una realtà trasparente che si offrirebbe al,la prassi intenzionale sotto il movimento irresistibile di svelamento compiuto dalla critica dell'ideologia. Traspa renza della realtà che, come indica Althusser, presenta, sia puI1e mediata, uno dei caratteri elementari dell'ideo logia: l'evidenza. Ora appare che se la posizione di rot tura nei confronti dell'ideologia sta nel disoccultamento, allora la conoscenza, nella trasparenza della realtà, non conduce alla scienza ma riporta all'ideologia, cioè riporta in un terI1eno di analisi, quello della critica dell'ideologia, non differenziato qualitativamente nella teoria. La struttura dei bisogni e la sua « negatività», la 194
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