Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

terialismo dialettico si fa dell'unità del sapere e dell'azio­ ne», {op. cit., p. 86). Ancora una citazione di Mao: « La nostra conclusione è l'unità storica, concreta, dei soggettivo e dell'oggettivo, della teoria e della pratica, del sapere e dell'azione; noi ci opponiamo a tutte le concezioni errane.e, ' di sinistra ' o di destra, isolate dalla storia con­ creta», (op. cit., p. 85. . E molto illuminanti, per noi, sono queste poche righe: « L'idealismo ed il materialismo meccanicistico, l'oppor­ tunismo e l'avventurismo si caratterizzano per la rottura tra il soggettivo e l'oggettivo, per la separazione della conoscen­ za e della pratica», (op. cit., p. 84). Adesso si comprende che i bianchi, i silenzi, del testo 1 di Althusser sulla contraddizione, e l'altro bianco ché ricopre Sulla pratica sono in realtà il frutto di una stessa censura. Questa censura opera a partire dalla rottura tra soggettività e oggettività, tra conoscenza razionale e pratica (rivoluzionaria). In altre parole, nasce dalla misconoscenza del rapporto oggettivo-soggettivo, rappor­ to dialettico, specifica Mao, i,l cui principio è dunque la contraddizione. Cosa cade con il testo di Mao sotto questa censura? Chi dice pratica dice soggetto. E bisogna subito ricordare che Althusser ci presenta nei suoi testi due soggetti: un Soggetto, con S maiu­ scola, il preteso Soggetto della storia, e un soggetto, con s minuscola, o meglio individuo-soggetto, concetto proposto in Apparati ideologici di stato. Potremmo, come Althusser stesso propone nella « Nota su una categoria: processo senza Soggetto né Fine(i) » (pub­ blicata in Marxii.ismo ie Umanesimo), chiamare il primo Soggetto della storia, e il secondo soggetto nella storia. In apertura del noto testo appena citato, Althusser 182

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