Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

�oggetto stesso. Althusser non nega tutto ciò. Più sem­ plicemente, lo tace. Questo silenzio, molto probabilmente, non è casuale, significa qualche cosa. E di qui ha origine tutta una serie di difficoltà di lettura del testo di Mao, che Althusser inevitabilmente incontra. - Al secondo punto Althusser afferma: « Mao esclude il processo semplice a due contrari». E l'affermazione è vera se riferita alla contraddizione nella società, in un tutto complesso cioè, la cui sorte, come è noto, è di essere sempre surdeterminata. Ma è falsa se riferita alla natura o al pensiero. Più avanti Althusser afferma ancora, contradtf.icendo ciò che ha detto poco prima: « Mao parla (i,el processo semplice solo per la forma, senza darne esempi. » L'affer­ mazione ha dell'incomprensibile! Se è vero, come so­ stiene Althusser, che Mao esclude il processo semplice a due contrari, perché poi lo stesso Mao ne parla? Ri­ sponde Althusser: per la forma! E mi sembra allora lecito chiedere che mai significhi questa risposta. Quanto agli esempi, assenti secondo Althusser, se ne dà invece più d'uno: e Mao non ha neppure bisogno di inventarli, li riprende da Engels e da Lenin. Scrive Mao: « La contraddizione è la base delle forme semplici di movimento (per esempio, il movimento meccanico [esempio di Engels, Anti-Duhring]) e a maggior ragione delle forme complesse del movimento... » (op. cit., p. 97). « E Lenin illustrava a sua volta l'universalità della con- traddizione con gli esempi seguenti: 180 In matematica, il + e :i,l -. Differenziale e integral, e. In meccanica, azione reazione. In fisica, elettricità positiva e negativa. In chimica, unione e dissociazione degli atomi. Nella scienza sociale, lotta di classe», op. cit., p. 98). Come interpretare queste difficoltà di lettura?

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