Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

Concretamente, dunque, questo porsi in una posi­ zione di classe proletaria, che fu di Marx, ed è di tutto il marxismo-leninismo, significa articolare una pratica sociale (rivoluzionaria) con una teoria (rivoluzionaria). Questo è il significato della fusione tra il Movimento operaio e il Marxismo. Si ripropone dunque, ancora una volta, il problema del rapporto pratica/teoria. La breve analisi dei tre temi che abbiamo proposto scopre quindi, ogni volta, nascosto a diverse profondità, lo stesso problema: quello del rapporto pratica/teoria, e quello ad esso connesso della dialettica materialistica. ,1lthusser, già in Per Marx, dedicava parecchie pagine alla definizione della specificità della dialettica materia­ listica. Proprio in quell'occasione, Althusser era tra i primi, in Europa Occidentale, a prendere in considera­ zione il lavoro di Mao Tse-tung Sulla contraddizione. Stupisce un poco, a questo punto, che Althusser non si sia interessato (nei suoi scritti) all'altro intervento di Mao, pure contiguo, SuHa pratica (Sulla pratica e Sulla contraddizione risalgono al luglio-agosto 1937, fu­ rono concepiti il secondo come seguito del · primo, e ambedue presentati ni una conferenza tenuta alla Scuola militare e politica anti-giapponese di Yenan). Si pongono dunque due domande. Da una parte: come· legge Althusser Sulla contrad­ dizione? Dall'altra: perché non legge Sulla pratica, e quali ne sono le conseguenze? Lo schema che segue, basato su un confronto tra il testo di Mao Tse-tung Sulla contraddizione e la lettura di Althusser del medesimo testo, in Per Marx, cerca di mettere in luce alcune differenze particolarmente signi­ ficative. Lo schema è costruito a partire dal testo di Mao, e lascia perciò un poco in ombra il contributo ori- 177

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