Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

bene proprio, e l'ha messa in opera nella sua pratica: nelle mani del Movimento Operaio ,la scienza marxista è diventata l'arma teorica della rivoluzione. Dirò infine che è stato necessario che fossero soddi­ sfatte delle condizioni leoriche di classe, perché Marx potesse concepire e realizzare la sua opera scientifica. Finché restava su posizioni borghesi e piccolo-borghesi, Marx restava sottomesso all'ideologia dominante, ,la cui funzione è di mascherare i meccanismi dello sfrutta­ mento di classe. Ora, soltanto dal punto di vista. dello sfruttamento di classe è possibile vedere e analizzare i meccanismi di una società di classe, dunque produrne la cùnoscenza scientifica. Questo significa che esistono delle condizionr teoriche di classe per la costituzione delila scienza della ,s1Joria. La storia del-Le Opere gi01Vanili di Marx, la « rottura con la sua coscienza filosofica di un tempo», lo provano: per soddisfare le condizioni che comandano la scienza della storia, Marx ha dovuto abbandonare Ie sue posizioni borghesi, poi piccolo-bor­ ghesi, e porsi sulle posizioni di alasse del proletariato. Che queste posizioni di classe non siano « date » in an­ ticipo, che tutta l'opera di Marx abbia contribuito a elaborarle, non cambia niente a questo principio: sol­ tanto dal punto di vista della classe sfruttata è possibile scoprire, contro tutta l'ideologia borghese, e persino contro l'Economia Politica classica, i meccanismi dei rapporti di sfruttamento che sono i rapporti di produ­ zione di una società di classe. Quando si leggono le opere di Marx, questo cambia­ mento di posiziorne riveste la forma di una « critica»: critica incessante, dalle Opere giovanili fino al Capitale (Critica dell'Economia Politica). Si può allora credere che si tratti di un'evoluzione puramente intellettuale. Certo, la straordinaria intelligenza critica di Marx è al­ il'opera in questa evoluzione. Ma essa è, come lo con­ fessa Marx stesso, l'effetto teorico di una causa deter- 161