Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

di Marx va a cercare i suoi titoli, cioè i suoi riferimenti, ,e le sue citazioni: le Opere giovanili di Marx e le Opere della Maturità, prima di tutto Il Capitale. Bisognava anche mostrare in che cosa Marx si distingue radical­ mente da Hegel, e analizzare specialmente la nozione dì « rovesciamento», per mostrare che si tratta dì una metafora, che indica l'esistenza di una realtà, senza essere il suo concetto, cioè la sua conoscenza. Questo lavoro critico toccava evidentemente la natura delle due discipline comprese nella teoria marxista: la scienza della storia, fondata da Marx, e la nuova filo­ sofia provocata da questa scoperta scientifica senza pre­ cedenti: il materiailismo dialettico Esaminando le cose da vicino, siamo stati colpiti da un fenomeno molto più importante di tutti quelli che avevano primitivamente attirato la nostra attenzione: la prodigiosa portata rivoluzionaria, nella teoria, della sco­ perta di Marx. Mentre i militanti proletari hanno rapidamente com­ preso la portata rivoluzionaria di questa scoperta che ha trasformato ila loro pratica della lotta di classe, pro­ vocato la fusione della teoria marxista con il movimento operaio, e permesso le rivoluzioni socialiste, gli « intel­ lettuali» (il cui mestiere è proprio quello di occuparsi di «teoria») non l'hanno neppure sospettata. Risultato: quelile che oggi si chiamano Scienze Umane, e le Scienze Sociali, hanno continuato salvo qualche eccezione note­ vole a svilupparsi sulla base di principi ideologici, che hanno impedito loro di divenire delle scienze, mante·nendole nella loro funzione di Tecniche (dotate di un apparato matematico ultramoderno) di Adattamento e di Riadattamento Sociale. Solo i grandi intellettuali mi­ litanti del movimento comunista, e primi fra tutti quelli che avevano delle responsabilità politiche (Lenin, ecc.) hanno compreso la prodigiosa portata rivoluzionaria 154

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