Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

Esempio: l'amore del Re di Thulé, nella poesia di Gé­ rard de Nerval, l'amore nella valle dall'erba iridata, dell'Eleonora d'Ed­ gaT Poe; quanto all'amore in Baudelaire, ha la sua più alta e­ spressione in la Martjre, la Charogne, le Voyage à Cythè­ re, che non sono più che la sua caduta a fondo. Soltanto André Breton resta fedele, nella sua vita co­ me nei suoi atti, a questa specie di travasamento, d'una attrazione distaccata e pura, dalla vita a più che la vita. Voglio dire: nel suo pensiero, ma nella vita chi lo segue? E poi, che cos'è in realtà l'amore? Tanti poeti, filosofi, pittori, ,eroi, preti, santi, mistici, martiri, suppliziati, ci son passati attraverso, e sopra, che la cosa disgusta forse ancora più della parola. L'amore è un sentimento unico così unico che .l'idea di dividerlo con altri, di avere questo sentimento conco­ mitante con altri, mi fa orrore. Ciò che ne penso, a parte questo, è per me: per me solo, e proibisco a chiunque di parlarne, pàr­ lando proprio a me, di parlarne contemporaneamente a me. Poi adesso credo che questo sentimento si chiami odio, e per me si chiama la flagellazione di un odio di cui non so neanche più dove mi porterà. Un vecchio tanfo dell'idea del vecchio amore mi è tornato un giorno a Rodez, nello scorso marzo 1946, il giorno in cui ho visto capitare alla stazione di Rodez Marthe Robert e Arthur Adamov che, dopo nove anni di internamento, venivano a cercarmi e a reclamarmi. E mi sono sempre domandato quale idea di un amore rimosso, e, che aveva avuto nel tempo quanti volti, nella storia quanti personaggi, quel giorno, me li inviava. Ho pensato molto all'amore nel manicomio di Rodez, e 9

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