Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

sè e identificazione, di tendenze dell'Io e pulsioni sessua­ li, o qualunque denominazione si voglia dare, diviene conflitto sentito come colpevole non ancora attraverso se stessi. Ci si immagina involontariamente che il sentimen­ to di colpa emerga attraverso atti da noi ammessi, e dap­ prima ci sembra strana la spiegazione che esso trae ii� generale le sue radici solo nel non ammesso e che prima un lato del conflitto deve essere spinto fuori della cc scienza perché sia consegnato a quell'assolutamente nega­ to, deprezzato, a cui l'anale forniva il paragone classico e in cui noi perciò non osavamo riconoscerci. Certamente anche senza uno specifico « sentimento di colpa » vi nell'essere umano abbastanza guerra e contrasto delle pulsioni le une contro le altre, e forse quanto più ricca­ mente e ampiamente egli è dotato tanto più questi sono in­ tensi e dolorosi. Tuttavia tali dolori, ben lungi dal dover distruggere l'interezza della sua essenza, spesso possono addirittura incrementarla: in quanto cioè oltre le pulsio­ ni vincitrici anche quelle assoggettate diventano dolorosa­ mente sensibili, il Sè intero diviene per così dire più cosciente della sua dimensione di quanto fosse possibile in pace. Fra piacere (Lust) e perdita (Verlust) esso cresce ad aumentata intensità di vita - si avvede di se stesso (con metodo uguale a quello descritto all'inizio) sempre di nuovo e più ampiamente. Certo anche in un caso siffat­ to la pulsione vinta resta temporaneamente al di fuori della coscienza, raccoglie durante tale inibizione i.I suo bisogno di reazione fino all'esplosione in luogo sbagliato, ma in linea di principio non è incapace di coscenza bensì solo soffocata dall'indebolimento sofferto (nel« pre­ conscio»). Invece ciò che angustia colpevolmente l'essere umano, che fo divide in due morbosamente, non sta affat­ to nella lotta reale con le sue vittorie e sconfitte, tollera piuttosto l'agguato, l'omicidio proditorio, la diserzione, non vuole riconoscere il nemico come un eguale, a cui co­ me vinto si consegna per così dire ancora la spada, ma si 82

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