Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

unica, da questo incrocio di due specie di giudizi, da que­ sto spostamento d'accento del.J'essere umano sulla cosa, nasce quell'interessamento bastardo, quello strano ele­ mento di disprezzo spostato su se stessi per così dire, che riguarda tutta la cerchia dell'anale: un disprezzo che ha perso per strada in un certo senso il suo pegno morale, e che ciò nonostante resta avvolto in una riprovazione o­ rientata in modo più che semplicemente oggettivo o in una negazione assunta in modo puramente convenziona­ le. Poiché il suo oggetto è divenuto nel suo insieme, il rappresentante una volta per tutte di ciò che è da respin­ gere tout court, del rifiuto appunto, di ciò che è da taglia­ re fuori dalla vita, in contrasto con ,la vita in quanto ciò che dà valore per eccellenza - come nostro sé. Questo ca­ rattere per così dire simboleggiante che viene attribuito al campo dell'anale tanto più totalmente quanto più è prati­ camente liquidato per la nostra educazione, deve natural­ mente renderlo inoffensivo quale campo pulsionale - malgrado il suo color nero rappresentativo - più radical­ mente addirittura di quanto sarebbe stato possibile con una più elevata valutazione o riabilitazione in senso tra­ slato. Poiché anche l'estremo disgusto ad esempio in ca­ so di insudiciamento diretto . con l'escrementale, deve da allore restare nel semplicemente fisico-estetico: esso re­ sta volto contro un qualcosa di tanto estraneo alla natu­ ra per «noi», anche in caso di toccamento diretto da «noi» tanto distanziato, che non potrebbe insudiciare niente della nostra essenza. Di fronte a questa immagine classica dello «sporco», a questa metafora oggettuale, la non colpa soggettiva dell'essere vivente diventa profonda quanto di fronte alla morte: cioè, quanto di fronte all'e­ vento che, comune a tutti, per tutti ineluttabile, da nessu­ no viene «vissuto», poiché dissolve, ognuno in ciò che «egli» non è, ne1l'eternamente estraneo, nella non-vita, nell'inorganico, la materia dell'anale. Il nostro giudizio sull'anale è duplice: si riferisce a 79

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