Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

non si erge solo un confine deludente dal mondo esterno contro il neonato, un essere appunto ancora legato a tut­ to, ma esso viene indotto a compiere un atto peculiare: un atto contro se stesso, un porre limiti all'interno del proprio impulso - a compiere, · nel controllo della sua spinta anale, in un èerto senso la prima vera «rimozio­ ne». Se a simili processi, a decorso quasi puramente biologico, si volessero già dare i nomi imponenti della psicologia che vengono impiegati per le foro connessioni ulteriori, più comprensibili dello spirito, si potrebbe di­ re: accade la cosa interessante che i,l piccolo embrione di Io si manifesta subito all'inizio sotto una pressione che lo innalza, di «ascesi», e che questa differenzia la sua crescita iniziale nel modo più inconfondibile dai prolife­ ranti stimoli pulsionali in quanto tali. Poiché solo in que­ sto essere ricacciato su se stesso, in questo primitivissi­ mo esercizio dell'Io allo stimolo pulsionale da dominare, il vissuto in lui - la ritenzione come l'emissione - vie­ ne avvicinato di un'ombra al conscio, al personale. A suo tempo si rise, molto tipicamente, allorchè Freud richiamò l'attenzione sul piacere anale del lattante colle­ gato con il suo comportamento escretorio, e tuttavia è questo il piacere attraverso il quale il piccolo Io si mo­ stra primissimamente padrone della situazione, iniziata con una repressione. In quanto alla costrizione dall'ester­ no che nega le pulsioni, il piacere anale adduce il fattore positivo - la gioia autoerotica della propria corporalità - il bambino si unisce nuovamente come identico alla sua vita corporea criticata: nel piacere anale l'Io è di nuovo conforme alla pulsione, ma la pulsione è divenuta più conforme all'Io, più conforme alla coscienza di quan­ to non fosse nel suo decorso spontaneo: il piacere che ne deriva è già risultato di tensione. Così l'Io umano si vede inserito nei contrasti che subito originariamente se lo contendono, tra inibizioni esterne e impulsi interni come un gioco di compensazione, come un modo di azione in 73

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