Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

problema della provenienza dei bambini. Vediamo ades­ so che, per lo meno per le bambine, questo non è il ca­ so» (1925, p. 252). E' dunque ancora una volta il materia­ le analitico (femminile) che spinge Freud a tornare sulle sue ipotesi e in particolare su quella della simmetria. Di questa nel testo del 1925 e nei due che ne seguiranno, nel 1931 Sulla sessualità femminile e nel 1933 Femminilità (XXXIIIa conferenza introduttiva), non è più traccia. Non ci resta ora che esporre la nuova certezza di Freud circa le « conseguenze psichiche» della distinzione anatomica tra i sessi e mostrarvi quanto vi riapre il pro­ blema della psicologia della donna adulta: sicché Freud, con incertezze che appariranno fondate non più nella ca­ renza di materiale analitico ma nella sua stessa scoperta del diverso cammino che segue la sessualità femminile, potrà trattarne nelle pagine conclusive del testo del 1933. Sessualità femminile Ci serviremo soprattutto della conferenza del 1933 che, per essere l'ultimo testo di Freud interamente consacrato all'argomento, ci sembra esporlo con maggiore compiu­ tezza. Dopo aver passato in rivista le antinomie cui si urta il tentativo di fondare una distinzione tra maschile e femminile soprattutto dal punto di vista psicologico, Freud entra in materia demandando alla psicanalisi il compito di risolvere l'enigma: « In conformità con la sua natura particolare, ,la psicanalisi non cerca di descrivere che cos'è una donna - è questo un compito che potreb­ be difficilmente assolvere - ma si muove alla ricerca del come essa venga ad essere, come una donna si sviluppi a partire da un bambino con predisposizione bisessuale» (1933, p. 116). Ed è subito chiaro che le ultime pagine del- 44

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