Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975
Tre saggi Freud dice infatti: «Nel tempo in cui i primi inizi della soddisfazione sessuale sono ancora legati alla nutrizione, la pulsione sessuale ha un oggetto sessuale fuori dal corpo del bambino nella forma del seno mater no» (1905, p. 222). Dove il soggetto della frase è «la pulsione sessuale» e non il bambino: il tempo in questio ne è dunque quello precedente lo «stadio dello spec chio», (cfr. J. Lacan, Scritti, Torino 1974 , pp. 87-94), tempo della fusionalità e del morcellement del corpo, pro prio e dell'altrn ( che appunto non è ancora Altro). L'ogget to può essere un «pezzo» del corpo materno perché il soggetto è la pulsione e non il bambino: soggetto «a pezzi». «E' solo più tardi - aggiunge Freud - che la pulsione perde quell'oggetto, proprio nel momento, forse, in cui il bambino riesce a formare un'idea totale della persona cui l'organo che gli dà soddisfazione appartiene. Di regola la pulsione sessuale diventa allora autoeroti ca...» (1905, p. 222). La perdita dunque del seno materno coincide con l'inizio dell'autoerotismo: il bambino sco pre l'«idea totale», la « gestalt », della persona che lo soddisfa insieme alla propria, e così perde con il corpo morcelé l'oggetto morcelé. Che poi nascendo al soggetto nasca al desiderio va da sè. Pone problema invece il se guito del paragrafo: «Di regola la pulsione sessuale diven ta allora autoerotica e la relazione originaria non è rinstaurata finché non è stato attraversato il periodo di latenza. Ci sono dunque buone ragioni per cui un bambi no attaccato al seno materno è diventato il prototipo di ogni relazione d'amore». Di quale «relazione originaria» parla Freud? genericamente quella con ,l'oggetto. Ma la genericità dell'espressione non deve far dimenticare che è stata posta una distinzione tra l'oggetto prima e dopo lo «stadio dello specchio». Che il seno materno sia l'oggetto originario per ambo i sessi è evidente, se lo è in un tempo in cui non solo i sessi non sono definiti ma il 41
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