Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

fase fallica doveva condurre Freud a supporre un attacca­ mento pre-edipico della bambina alla madre, di fatto il rapporto è inverso: è piuttosto la testimonianza di un ta­ le attaccamento, che gli porta del nuovo materiale analiti­ co, ad indurre Freud a postulare fa fase fallica e in gene­ re a riprendere in considerazione l'intero problema della femminilità. Dopo il caso di Dora, pubblicato nel 1905 (ma scritto nel 1901), Freud per 15 anni circa, non si sa bene se per mancanza di materiale o incertezza teorica (lo stesso Jo­ nes ci lascia all'asciutto), non pubblica un solo caso analitico femminile. Le donne tornano nei suoi scritti so­ lo a partire dal 1915, e tra il 1915 e il 1920 saranno tre i testi freudiani consacrati all'analisi di donne. E' del 1915 Un caso di paranoia contrario alla teoria psicanalitica della malattia. Leggiamo: « Era la forza del suo complesso materno che aveva spinto la paziente a sospettare una relazione tra questi partners così mal combinati...» (1915, p. 267). Del 1919 è Un bambino è battuto. Freud vi analizza il noto fantasma in quattro casi femminili e due maschili e vede fallire nel corso dell'analisi ogni possibilità di sim­ metria: se è vero che la terza fase del fantasma è per la donna « qualcuno batte dei bambini» e per l'uomo « mia madre mi batte» (fantasmi entrambi inconsci), resta da spiegare perché la prima fase sia nella bambina: « mio padre batte il bambino» e nel bambino: « mio padre mi batte ». Sicché, nonostante lo sforzo di Freud che sfocia nell'ipotesi dell'esistenza di una seconda fase inconscia nella bambina che si formulerebbe « mio padre mi bat­ te» e sarebbe corrispettiva della fase finale nel bambi­ no, Freud si trova costretto a dichiarare: « Naturalmen­ te mi aspettavo di trovare un'analogia completa tra lo stato delle cose nel caso dei bambini e in quello delle bambine, la madre dovendo prendere il posto del padre nel fantasma . Questa aspettativa . sembrava essere soddi- 38

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