Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

stesso per ambo i sessi, posta la dovuta inversione per cui all'attaccamento primario alla madre nel bambino corrisponderà l'attaccamento primario al padre nella bambina. Ma appunto attorno al 1923 la certezza di Freud si incrina. In L'organizzazione genitale infantile, Freud è condot­ to a tornare sui Tre saggi per correggervi la tesi secondo cui « nell'infanzia la combinazione delle componenti di pulsione e la loro subordinazione al primato dei genitali si sono effettuate solo in modo assai incompleto o niente affatto. Così lo stabilirsi di tale primato al servizio del,la riproduzione è l'ultima fase attraverso cui passa l'orga­ nizzazione della sessualità» (1905, p. 199). Dichiara di non essere più soddisfatto di tale affermazione e correg­ ge: « Anche se una combinazione vera e propria delle componenti di pulsione sotto il primato dei genitali non è effettuata, tuttavia, all'acme dello sviluppo della sessua­ lità infantile, l'interesse per i genitali e la loro attività acquista un significato dominante che manca di poco quello raggiunto nella maturità» (1923, p. 142). Salvo per una differenza fondamentale che Freud, seguendo un' in­ tuizione già abbozzata nel 1908 in Le teorie sessuali infantili (1908, p. 218), oosì mette in luce: « Nello stesso tempo, la caratteristica principale di questa « organiz­ zazione genitale infantile» è la sua differenza dall'orga­ nizzazione genitale dell'adulto. Essa consiste nel fatto che, per ambo i sessi, solo un geninale, e cioè quello ma­ schile, è preso in considerazione. Ciò che si presenta dun­ que, non è un primato dei genitali, ma un primato del fallo » (1923, p. 142). Che Freud aggiunga subito dopo: « Sfortunatamente possiamo descrivere questo stato di oose solo per quanto riguarda il bambino; i processi corrispondenti nella bam­ bina ci sono sconosciuti», è quanto non può nè deve esse­ re inteso come una ritrattazione. Freud afferma perento­ riamente il primato del fallo nell'organizzazione genitale 34