Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975
zione con ,la quale è scongiurata l'entrata della vagina nella scrittura. La pittografia sagittale del periodo Warka (metà del quarto millennio) fissa il segno « donna» in una grafia sessualizzata che mostra un triangolo segnato con una scanalatura verticale. Questa scrizione, con un movimento nel corso del quale il segno si ribalta (pittogramma 2), si spezza e si disperde in chiodi (pittogramma 3) giunge con la scrittura cuneiforme classica (sumero-accade) a,l cancellamento completo dello yoni. 9 � !)_ ,, I. 2. J. 4. Così, fin dall'inizio, sotto al rapporto della donna alla scrittura è tesa una trappola. La trappola è che la scrittura non la sopporta che sottratta. O non l'accetta che amputata di ciò che del senso (del sesso) le spetta; oppure non la riceve che attraverso il velo sospetto del parlatorio di reclusione - attraverso la distanza che instaura la follia di cui la marca la cifra f. che la fende. Finisce sempre per vacillare qualche cosa verso cui il testo è sempre magnetizzato. Qualche cosa che mi prende la lingua intaccata, si scosta e mi riprende, riempie il fuori ammassato, magnetico, diventa collera desiderata, voce di fondo disortografia che tituba e si rovescia. - disordine, frantume di una respirazione a controsenso in cui si affretta l'investimento dominante dei segni che ricopre, che cancella, che fa da diga, che satura con la sua legge la massa vocale che lo rovina. Tutto accade in effetti come se questo fragore di lingua non potesse essere inteso; come se presa dalla bruciatura che s'insinua come un sangue lavorato, fossi condannata a non po- 154
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy