Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975
rio inconscio. Struttura in cui la psicanalisi si inaugura va con l'isteria e la nevrosi. Alla domanda, cosa vuoi? cosa vuole da me? con cui l'isterico sospende il proprio desiderio al desiderio che l'altro ha per lui, il testo del mito risponde. E' questa la forma stessa del tete-à-tete di cui era questione; ma se ci fosse risposta più significativa del fatto stesso di rispon dere, la risposta allora potrebbe essere: è la tua parola che cerco nella mia. Dialogo perfetto in cui sentire l'altro è già la forma della risposta. L'incontro democraticistico non ha che da situare in faccia l'una all'altra due parole mitiche perchè la rispondenza sia infinita e il principio di rappresentan za sia perfettamente fondato nella struttura della rispo sta che, rappresentando appunto, non diremmo più il de siderio, ma il ritorno del rimosso, fa della parola dell'u no l'eco di quella dell'altro: dialogo e sordità. La risposta Il testo manca e non può non mancare senza che si compia il tete-à-tete dell'interrogazione e della risposta fra una finzione che si toglierebbe la maschera per esse re parola mitica, e il testo «critico » che le rispondereb be, fosse anche solo negativamente. Allora, nel dialogo, la domanda su cui si dovrebbe sostenere si presterebbe come risposta e come interroga zione al doppio slittamento con cui questo tipo di testo fabbrica il proprio mito; dalla funzione di supporto del desiderio alla rimozione e al ritorno del rimosso dove la dimensione assoluta e non formulabile del desiderio è ri messa alla domanda, ma, a sua volta, la domanda, ed è questo il secondo slittamento, dall'incondizionato del pro prio essere linguaggio resta forclusa e chiamata a funzio nare come interrogazione e mito dell'incontro, cioè già come presentificazione del padre ristabilito. 148
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