Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

vi ho sognato alcune ragazze del mio cuore, che mi amereb­ bero come delle figlie, e non delle amanti, me, il loro padre impubere, lubrico, salace, erotico e incestuoso, e casto, co­ sì casto da esserne pericoloso. Perchè non si possono amare che le proprie creazioni. La donna che ama inclina alla madre, l'uomo che ama vuole che il piccolo atomo di vita che lo ama e che lo (lo cosa dunque?) ha spinto verso di lui, si senta, prima di tutto, uscito da lui. Non si uscirà, nel mondo com'è fatto, da questa idea di primogenitura, non il primo figlio di suo padre, ma il padre del primo figlio. Quanto alla compenetrazione delle anime, mistica del­ l'amore a fondo, la donna vuole, se non sulla terra, alme­ no in fondo all'idea arbitraria di non so più che cielo sen­ za fondo, non essere nata dopo l'uomo che ama, ma alme­ no nello stesso tempo. COME LA VERGINE IN FACCIA A DIO! C'è nell',amore l'idea dii servire. E non si serve indefiim­ tamente lo stesso -essere. Non c'è niente di più esauribile dell'idea di dedizione. D'altra parte, mi sembra di una indiscrezione fonda­ mentale che si possa porre la questione a me, che si pos­ sa porre questa questione. L'amore è quella cosa intoccabile di cui non se ne paDla che a bocca otturata, da quanti strati di terra? E non c'è nessun cassetto segreto, non c'è scuro regi­ stro che renda conto di ciò che è, questo paria delle real­ tà soddisfatte. 11

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