Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974
coscienza che si tratta di portarle ma l'analisi. E questa, salvo chiamare analisi la stampella psicologica che offre un revisionismo di stampo americano (da Fromm in avanti), non si «porta». Lo schema proposto è perciò problematico, giacché, se al suo 'funzionamento non manca forse un desiderio di analisi della massa (cf. Sergio Finzi, Il non-dire delle masse, in Lavoro dell'in conscio e comunismo, Dedalo, 1975), ancora la massa, se dispone di intellettuali, non dispone di analisti. Noi proponiamo qui in primo luogo che gli intellet tuali assumano il posto del discorso analitico, posto che, come è noto, non è quello dell'analista, ma quello dell'analizzante. E tutto è in questo caso dato perché una situazione analitica (per quanto ovviamente etero dossa) sia possibile: la parola dell'intellettuale confron tata all'ascolto di un posto proletario, posto perduto, oggetto piccolo a. E proponiamo quindi che l'intellettuale (in analisi avanzata) si disponga ad un ascolto analitico della classe operaia, un ascolto fluttuante che garantisca all'intellet tuale la capacità, con le parole di Lacan, di non «nu trire di senso il sintomo con l'effetto di dargli continuità di sussistenza», o, altrimenti, di non cadere nella trap pola dell'immaginario borghese che rischia di costituire il discorso proletario. Il nostro schema si completa dun que così: lavoro dell'inconscio Soggetto' in presenza di intellettuale analizzante-------� in presenza di Soggetto'' massa analista intellettuale analista.,_________ massa analizzante i lavoro dell'inconscio 60
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