Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974
a) Essa non può appunto avere valore che di ga ranzia, cioè che negativo. Che cosa sia il posto ideolo gico proletario è quanto non può rivelare una critica per quanto accorta, dell'ideologia (operazione che, si sa, consiste nel ricondurre posizioni date a posti economici definiti). Salvo assumere un posto della negazione acri tica, che rischia di essere quello del bastian contrario, per cui il posto proletario si costruirebbe per negazione astratta del posto borghese. b) Inoltre, a chi spetta tale revisione? All'intellet tuale collettivo e agli intellettuali su posizioni prole tarie all'interno degli A.1.S.; in altri termini ci troviamo di fronte alla paradossale situazione di chiasmo per cui a dei piccolo-borghesi su posizioni proletarie tocche rebbe ricondurre un proletariato su posizioni borghesi al suo posto. Se l'operazione può sembrare praticabile per una mera critica dell'ideologia, in quanto l'intellet tuale sottoporrebbe a critica con l'ideologia della posi zione proletaria anche la propria, essa appare però ri schiosa laddove il problema posto non è più quello negativo della garanzia, risolto appunto dalla critica dell'ideologia, ma quello positivo dell'elaborazione. Quan do cioè la domanda cui deve essere data risposta non è più; cosa non è il posto proletario, ma: cos'è il posto proletario? 8 A tali due problemi vogliamo proporre delle risposte su cui ci sembra importante che si muova oggi lo sforzo (nostro e di tutto il fronte intellettuale pro letario) di teorizzazione. a) Se il passaggio dall'ideologia alla scienza svela, attraverso la critica dell'economia politica e la critica dell'ideologia, la determinazione strutturale economica e politica delle classi della società capitalistica, esso sembra però poter indicare quanto alla determinazione strutturale ideologica soltanto l'appartenenza alla bor- 57
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