Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

genericamente « tecnico » o « funzionario » gli intellet­ tuali coinciderebbero semplicemente con la piccola bor­ ghesia) come una frangia della piccola borghesia adibita a una funzione precisa, quella indicata da Althusser {cf. Idéologie et Appareils Idéologiques d'Etat, in « La Pensée » n. 151, maggio-giugno 1970) nella riproduzione della forza-lavoro, s'intende: nella riproduzione di una forza-lavoro ideologicamente atta a subire lo sfrutta­ mento capitalistico. Gli intellettuali dunque come fun­ zionari degli Apparati Ideologici di Stato, dove deve intendersi naturalmente che all'interno degli A.I.S. la lotta di classe apre loro spazi sempre più ampi per un mutamento di posizione in senso proletario e per una politica di estensione della direzione proletaria. E' que­ sto lo spazio, pericoloso, ma essenziale, di tutta l'atti­ vità anti-istituzionale nell'istituzione. 5 Porre il problema della guerra di pos1z10ne e della direzione come necessità improrogabile precedente il dominio non significa rinunciare al posto della classe. Diceva Togliatti nel gennaio del '60: « ... il quadro di partito il quale pone i problemi cittadini, pone i pro­ blemi nazionali con acutezza, non ha bisogno tutti i momenti, se ha l'indirizzo giusto, di sentir dire: 'Ma tu non avrai dimenticato la fabbrica, nori avrai dimen­ ticato quelle altre rivendicazioni?'. No, non vi possono essere nel partito dei guardiani ad un posto fisso. » (Un nuovo gruppo dirigente, in Il partito, Roma 1972). La questione fondamentale non è quella di sapere se privilegiare il momento della direzione corrisponda o no in sé a un cedimento, ma piuttosto quella di ge­ stire la politica direttiva di avvicinamento ai ceti medi in modo che essa non coincida con un cedimento, ma sia lotta per strappare alla borghesia la direzione ideo­ logica della piccola borghesia. Crediamo che all'interno del partito resti aperta la questione politica della guerra 53

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