Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

scimento è quello che si regge sulle categorie di « indi­ viduo» quali sono state teorizzate dal XVIII secolo detto · dei lumi e che il capitalismo ha perfezionato, o sulle categorie dell'esseI1e, dell'appartenenza, considerata ca­ pace di sfuggire al sembiante e ai paradossi del desiderio.. Fatto sta che lo spazio mussulmano tradizionale sem­ bra realizzare con una coerenza estl'ema la pre s enza . avvolgente, frantumata, concentrica, plurale del corpo della donna-madre come luogo simbolizzato di frontiere multiple da attraversare per raggiungere l'altro polo, quello divino dell'Uno prelevato sul godimento fallico, polo tenuto anch'esso dalla donna-madre. Alle nostre osservazioni precedenti sul fatto che essa « tiene» il fallo (non nel senso dell'averlo e dell'appartenenza, ma della . connivenza) aggiungeremo la bella confessione per cui una donna crea e tesse un tappeto di nozze mettendoci come motivo un magnifico minareto-fallo; su questo tap­ peto per poco che sia consacrato alla preghiera, l'uomo ripeterà nelle sue genuflessioni la confessione di ciò che non ha (o qualche fantasma omosessuale) e la donna non avrà che da lasciare libero corso al suo slancio verso l'Uno onnipotente, di cui incontra, per goderne, qualche· rappresentante negli uomini imbevuti e creduli. Ci sareb­ be di che consacrare uno studio ai differenti rapporti al fallo che la donna sostiene in questa società islamica e in un discorso archetipo quale si articola nella Bibbia; si troverebbero senza dubbio delle differenze che ripe­ tono quelle che concernono l'inscrizione dell'Uno e dun­ que l'esistenza dell'insieme, che si troverebbe nei due casi modellato sulla matrice del godimento femminile e sul suo compromesso con la divinità. Dato che è esclusa la possibilità di fare qui. questo studio, ci accontente­ remo di menzionare un'ipotesi, cioè che in entrambi i casi gli uomini (per usare una formula familiare) non sono affatto « complici». Nello spazio Islamico, per non poter « rispondere» alla donna, essi ne fanno il loro , 44